QUESTA SERA AL MACALLE' DI CASTELCERIOLO

Martedì 6 Maggio 2008, ore 21 - Cinema-Teatro “Macallè” Castelceriolo (AL)
LE MUSE
(liberamente tratto da Le Muse Orfane di Michel Marc Bouchard)
Regia di Serena Pasetti (supervisione di Paolo Giorgio)

Con:
Luisa Bernardini, Simona Gandini, Serena Pasetti e Andrea Vasone
Musiche:
Diego Pangolino (tastiera, programmazioni, percussioni)
Federico Jacopo Sannazzaro (chitarra acustica, loops)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo spettacolo mi è piaciuto, La trama non è banale e comunque risulta avvincente.Gli attori sono stati abbastanza bravi, forse però lo spettacolo è ancora un pò da "rodare",c'è ancora qualche piccolo incespico da eliminare.Dei protagonisti quello che ho preferito è stato Andrea Vasone, un pò meno mi è piaciuta l'interpretazione dell'attrice di Margareth.
Bella l'idea della "colonna sonora" live, anche se alla fine la resa non è stata forse quella voluta, in quanto qualcuno del pubblico si è accorto solo alla fine dello spettacolo della presenza dei musicisti.
Comunque: bravi

Anonimo ha detto...

Ho visto lo spettacolo in un teatrino sperduto nelle vicinanze di alessadria (io sono di milano,accompagnavo un amico),che dire... Le muse orfane,testo da cui è stato tratto il testo dello spettacolo, è un capolavoro e, mi dispiace dirlo, non è stato per nulla fatto vivere: interpretazione degli attori fiacca e noiosa,quella donne soprattutto (il ragazzo era perlomeno guardabile),banali i costumi e le trovate registiche (ma c'era un regista??), gli attori sembravano autogestiti (piuttosto male). Se mi è piaciuto? No!
ORATORIALE,per essere gentili!
Spero che questo mio commento sia pubblicato,non so chi sia il moderatore, ma credo che ci voglia coraggio. Lo spettacolo era brutto. "de gustibus disputandum non est!":pubblicatemi!

Anonimo ha detto...

e che cattiveria ^__^ io lo spettacolo l'ho visto e mi piaciuto. A dire il vero l'ho visto 2 volte, il primo a Valenza dove a mio avviso sono stati più bravi, tutto era più cupo e claustrofobico (grazie anche alla location, una piccola chiesa che però ahimè ha dato problemi di audio).. al macallè a mio avviso è stato reso più "comico" e la risata non si addice molto al testo. Bravi tutti, si è sentita la mancanza di Miriam nella parte di Katrine (bisognava vederla), ma bravi tutti, compresi i musicisti. Il mio preferito? Luc !

Anonimo ha detto...

Ho letto i tre commenti e direi che gli elogi sperticati di due dei tre mi sono sembrati davvero eccessivi. Concordo pienamente con la tesi dello spettatore di Milano. Non è statoil suo un giudizio cattivo perché direi che di teatro ne ha masticato abbastanza per cogliere le brutture di questa performance. Si anch'io salverei il Vaso, ma avrebbe potuto essere migliore.Un consiglio alla regista:o fai la regia o fai l'attrice!!!!!

Anonimo ha detto...

LA MIA PRIMA INSEGNANTE DI TEATRO (NON FACCIO NOMI) MI HA INSEGNATO CHE SE DURANTE UNO SPETTACOLO TI VIENE VOGLIA DI MANGIARE UNA CARAMELLA, SIGNIFICA CHE LO SPETTACOLO è UN "FLOP"....
MENTRE GUARDAVO "LE MUSE" MI è VENUTO IL DIABETE!
SCUSATE LA FRANCHEZZA, MA.... PROPRIO NON MI è PIACIUTO!
PASETTI: FLY DOWN!

Anonimo ha detto...

Credo che il testo non sia da giudicare in base a quanto è avvincente perché la sua colonna vertebrale non è tanto la trama presente,ma piuttosto il ricordo del passato,con la rabbia,la tristezza,il rimpianto...quindi non ritengo molto appropriato applicare questa "regola della caramella".
E' un testo che vuole far riflettere e per me c'è riuscito.
Inoltre non capisco il tono molto acceso di certi commentie personalmente non credo proprio che sia il caso.

lebowsky ha detto...

Io sono diretto interessato ho fatto Luc nello spettacolo...
E' probabile che ci siano sfuggiti degli elementi durante le prove....ce ne siamo resi conto anche noi dopo lo spettacolo....siamo soddisfatti di alcuni elementi e dinamiche che, a mio modo di vedere, sono venuti fuori...per altri aspetti, cercheremo di far emergere tutto quello che il testo vuol dire e che non siamo riusciti evidentemente a dare..
tenete presente che questa per noi è come se fosse stata una prima, visto che la Lu(Catherine) recitava con noi per la prima volta...
però non capisco una cosa...lo dico senza vena polemica...è solo per cercare di capire...cosa si intende quando si dice che non c' era regia?...lo chiedo alla spettatrice di Milano...significa che era evidente che non ci fosse un occhio esperto da fuori che curava le dinamiche, i personaggi, i dialoghi, l' intensità della recitazione?...Grazie comunque, ben vengano anche le critiche quando sono sincere e motivate come nel caso della spettatrice milanese

Anonimo ha detto...

IL DIABETE NON MI è CERTO VENUTO PER IL TESTO!!! DI GRAZIA, ESSSO è MERAVIGLIOSO!!!!!! CONCORDO CON LO SPETTATORE DI MILANO... ANCHE PER ME LA REGIA ERA INESISTENTE: NESSUNA TROVATA, NESSUNA ATTENZIONE, POCA CURA PER GLI ATTORI E STERILE...
OCCORRE AVVICINARSI A CERTI TESTI CON MOLTO RISPETTO E UMILTà.
E BISOGNEREBBE "APRIRE IL SIPARIO" QUANDO LO SPETTACOLO è VERAMENTE PRONTO,SENNò MEGLIO RIMANGA CHIUSO!

Anonimo ha detto...

Effettivamente penso che la [momentanea?] assenza del regista ufficiale (Paolo Giorgio, quello della première di Valenza) abbia influito non poco sull'esito dello spettacolo... la Pasetti purtroppo s'è accollata un onere non da poco a fare sia regia sia recitazione, e ciò ha dato i suoi frutti, nel bene, e nel male (e già sono venuti a galla nei commenti precedenti). Non scorgo altre crisi nella lavorazione se non quella di una regia - non dico assente - ma ahimè distratta (perché impegnata, giustamente, dalla propria parte...).
Pecca grave! ma non per questo irreversibile: ci vorrebbe una rivalutazione del lavoro nel particolare, ritornarci su (soprattutto nelle sequenze salienti del testo) e renderlo così più preciso e disciplinato. Tenere bene sott'occhio gli interpreti, specie quelli che non sono professionisti! (Dolore ammetterlo, ma lì si vedeva troppo chi era alle prime armi teatrali e chi no...).

PS: anche gli oratori possono essere intimi e molto belli: vedi Bach, Haendel, Berlioz... l'importante è non frequentare quelli delle parrocchie dove (e lì è così davvero!) questo genere di stonature è all'ordine del giorno!

Forza e coraggio, che il flop è di passaggio.

lebowsky ha detto...

Proposta: perchè non abolire l'anonimato nel blog? un anonimo

Anonimo ha detto...

Ho letto con grande attenzione tutti i commenti postati, anche quelli più feroci, nonostante io non nutra rispetto per l'esercizio dell'anonimato. In alcuni passaggi ho ravvisato l'intenzione di dar sfogo ad antipatie personali, del tutto legittime, ma poco efficaci se esercitate con modalità che più si addicono alla delazione. Ma sui gusti non si discute e così pure sui codardi.
Ringrazio con sincerità per le critiche costruttive che sono state evidenziate, una su tutte la difficoltà di ricoprire efficacemente il duplice ruolo attrice/regista. Il risultato è stato una regia banale. Del resto la breve supervisione di Paolo Giorgio, peraltro sempre preziosissima poiché io non sono una professionista, non mi ha consentito di sanare questa pecca.
Ringrazio il numeroso pubblico che ha assistito alle due rappresentazioni.
Serena Pasetti.

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto tutti i commenti ci tengo ad esprimere la mia opinione personale. Innanzitutto sono d'accordo con la proposta di abolire l'anonimato assumendoci la responsabilità di ciò che scriviamo. Anche perchè si presuppone che certe critiche, seppur poco costruttive ed espresse senza alcuna diplomazia, vengano da esperti del settore. Se così non fosse non serve sprecare energie!!!
Per quanto mi riguarda ci tengo, comunque, a ringraziare tutte le persone presenti in sala, amici e non, ma soprattutto desidero ringraziare Andrea e Simona per l'esperienza meravigliosa e Serena, che oltre ad essere una persona straordinaria, gode di tutta la mia stima per la sua correttezza e la sua professionalità.
Luisa Bernardini (nel ruolo di Catherine).

P.S. Un grazie speciale ai musicisti Diego e Federico. Anche se qualcuno ha scritto che non vi si notava... io ho sentito la vostra presenza e il vostro supporto.

Anonimo ha detto...

ciao a tutti. Ho assistito alla rappresentazione delle Muse orfane in quel di Castelceriolo. E anche io, venendo da Torino, mi sono fatto un pò di strada come l'amico di Milano. A differenza di quanto da lui espresso però io non mi sono pentito dei km fatti. Non ho avuto la tentazione di mangiare caramelle e l'unico movimento di pancia che ho avuto è stato per lo spettacolo, per cercare di capire, per le emozioni che passavano. Ho notato impegno. Il fatto di provare a misurarsi con testi difficili come quello proposto è positivo...e i ragazzi in scena non hanno secondo me sfigurato. Anzi.
Ci possono essere opinioni di gusto (anche a me alcuni passaggi sono piaciuti meno di altri, ma mi è capitato anche vedendo Mariangela Melato e Glauco Mauri...).
Forse dovremmo fare un pò tutti un bagno di umiltà prima di lanciare critiche...Mi sembra che ormai basti fare un corso di teatro alla proloco del paese per ergersi a critici inflessibili.
Grazie per lo spettacolo proposto.
Un saluto a tutti gli anonimi che ci aiutano a riflettere...ma che poi non ci mettono in dubbio con le scelte che facciamo...
Anonimo.
Mi scrivo anonimo perché non voglio che si sappia che mi chiamo Riccardo Cavallo

Anonimo ha detto...

Bravo Anonimo Riccardo, anche io ritengo inutile cercare di scoprire l'identità di chi scrive. Chissenefrega?! Concordo anche sui km fatti, sul fatto che era perfezionabile, sul diritto alla critica ma anche al rispetto del lavoro degli attori. A me lo spettacolo ha lasciato qualcosa. Ho "preso" quello che il mio animo mi diceva di prendere. A un certo punto non ho più guardato alla "perfezione" della messa in scena, ma ho atteso di vedere come andava a finire. Ho atteso, e ho fatto bene. Oggi a distanza di parecchi giorni ricordo ancora la piacevole sensazione di voler stare da solo che mi ha colto alla fine della rappresentazione. Me ne sono andato al bar senza salutare, mi sono fatto una guinness, e poi me ne sono tornato a casa pensando (anche) ai miei affetti familiari. Proprio un bel momento, tutto mio, piacevole. Non ricordo altri momenti simili passati ultimamente. Non so se serve alla discussione, ma io dico grazie a Serena e agli attori e attendo nuove recite. Non mollate!!
Anonimo Pil.

ciau ciau Abbracci

Unknown ha detto...

La battuta della caramella (che è già diventata una teoria, vedo ) mi sembra usata qui con toni eccessivi e drammatici e comunque interpretata male...non basta certo una caramella a fare di uno spettacolo un FLOP, ma ne basta una per avvertire la caduta di attenzione momentanea. Non ho visto lo spettacolo e poi bisognerebbe considerare il fatto che è sempre più difficile intrattenere il pubblico per più di un'ora e mezza, perciò la caramella scatta per diversi e misteriosi motivi...non è così attendibile.
Daniela