TEATRO LA FRATERNA di Viguzzolo
La città invisibile presenta
GLI ARTEFATTI
LE BACCANTI uno studio da Euripide
-
Janina Cagnazzo
Rosaria Cassarà
Claudia Chiodi
Alberto Contardi
Marco Di Giovine
Elena Forlino
Emiliana Illiani
Maurizio Pellegrino
Giovanna Perlongo
Roberta Persechino
Claudio Pirolo
Roberto Pochettini
Daniela Rocchetta
-
regia Tobia Rossi
-
Trucco: Alba Gallese - Acconciature Madia - Costumi: Eletta Colarich, Angelina Noè -
Responsabile organizzativo: Emiliana Illiani - Locandina: Cecilia Botta
" Le Baccanti", l'ultima delle grandi tragedie classiche, scritta da un Euripide in esilio, spesso trascurata per la sua sfuggente ambiguità, da noi "digerita" e proposta in una forma surreale, magica, notturna... in un tetro deserto beckettiano si agitano le baccanti, ballerine folli e sguaiate, guidate da un Dioniso-demiurgo, diabolico burattinaio, che mette in scena la sua crudele vendetta nei confronti di Penteo, il giovane principe tebano che si oppone al suo culto. La tragedia classica come rappresentazione di un universo postmoderno, un mondo cupo e senza eroi in cui si cosuma l'eterna lotta della luce contro le tenebre...
18 commenti:
ho visto lo spettacolo ieri sera al teatro civico di Tortona, ho trovato il lavoro dell'amico Tobia molto stuzzicante ed intrigante. Consiglio di andare a vedere la replica di metà maggio!
Ho visto lo spettacolo e mi è piaciuto molto: gli attori bravi e ironica la chiave moderna.
COMPLIMENTI!!
Cla'
Interessante la revisitazione pop della tragedia, nelle sue connotazioni estetiche camp e transgender. :) Degni di nota l'incipit ed il finale; a prima vista può sorprendere la nota canora siciliana, che come provenienza e contesto temporale e culturale, ben differisce dall'universo greco antico delle Baccanti. Eppure la trasversalità del pàthos umano consente un'astrazione concettuale tale da poter sposare perfettamente la sofferenza tragica di Agave con le parole di "Mi votu e mi rivotu".
Non mi dilungherò ulteriormente... Unica nota negativa dello spettacolo: i ronzii, le inclinazioni tonali e le risate sguaiate delle protagoniste femminili toccano talvolta punte di ripetitività e di volume tali da far percepire un certo senso di difficoltà di comprensione dei dialoghi, da un lato, di monotonia recitativa, dall'altro. Ma è probabile che anche queste scelte facciano parte di un pattern di induzione al fastidio ed all'alienazione che caratterizzano la rappresentazione intera.
Laura Bonelli (dandybutterfly@gmail.com)
Il mio non sarà un giudizio obiettivo. Premesso che "Baccanti" è l'opera teatrale greca che mi piace di più in assoluto, questa è stata (per me) la rappresentazione più vivace e fedele allo spirito della tragedia che finora abbia visto. Ai greci antichi (conoscendo Euripide e un po' di metrica greca) la tragedia non doveva apparire molto diversa da come l'abbiamo vista qui.
Concordo con i rumori molesti suddetti che possono benissimo far parte della natura alienante e visionaria del sottotesto...
"Elemento di distrazione", ma anche di grande gradimento, che i miei compagni di palco continuavano a cogliere citazioni/contaminazioni cinemetografiche e discografiche più o meno volute nella regia... La contempoaneità avanza!... [La canzone finale, mi riferirono, è calabrese]
Ho apprezzato molto il dinamismo e il ritmo incalzante, ho trovato che fosse molto moderna la veste data , mi ha dato un brivido incredibile la canzone finale e credo di non essere stata la sola a sentirlo si mi sono divertita e consiglio anch'io la replica (da lettrice anonima del blog)
Nei rottami del silenzio e del nero asettico, i minimo rumore, il più piccolo verso, le parole della tragedia avevano il peso di un pugno sul petto... Le coreute erano incontenibili e perfette, Dioniso/Forlino ha tenuto la scena deliziosamente infernale con briglie d'acciaio. Nello scintillio irreale degli abiti da sera c'era il vuoto: il medesimo orrendo buio dei trucchi delle baccanti: la pazzia sovrumana dentro alla mente semplicemente umana. Un sabba massacrante nel corpo e nello spirito interrotto dalle sviolinate accecanti Penteo-Dioniso. Bravissimi tutte e tutti: Grazie!
Per molti di coloro che commentano in questo blog: siete invitati a scrivere i vostri giudizi non a "recensire" gli spettacoli,la presunzione di comportarvi da critici teatrali è molesta e fuori contesto. Scrivete secondo la vostra competenza, per cortesia e questo blog ne gudagnerà in utilità e chiarezza. Grazie.
...ah!! noi!?!...
Premetto che lavoro da diversi anni nell'ambito teatrale e nella mia "carriera" ho visto tanti spettacoli e tanti attori. Incuriosito dalla locandina e dalla scelta di un testo tanto poetico quanto difficile, mi sono recato a vedere le baccanti di questa compagnia amatoriale di cui,premetto, non conoscevo nessuno.
Raffinata,attenta,originale,precisa,colta e sottile mi è parsa la regia! ho scoperto solo pochi giorni fa che il regista ha solo 21anni (per questo ho deciso di scrivere solo ora il commento).
Tanto di cappello a Tobia Rossi. BRAVO!
Per gli attori: che emozione...che emozioni! alto il livello della recitazione, chiedo: l'attrice che faceva Dioniso, l'attore che faceva Penteo e l'attrice di Agave, sono amatoriali? PER ME SONO PROFESSIONISTI FINO IN FONDO!
Nel complesso uno spettacolo interessante.....ce ne fossero!
ragazzi la forlino è veramente grande cosa aspettate a farle la corte?
Mio caro, dici niente...! guarda che è un impegno non da poco...!!!
per la Forlino: concordo pienamente con l'anonimo che ha scritto prima... Sei veramente grande e interessante,ti va una cena?
>siete invitati a scrivere i vostri giudizi non a "recensire" gli spettacoli
forse invece di scandalizzarsi su questo, punterei l'attenzione sugli inviti a cena ad Elena Forlino che sanno tanto di discorsi tra uomini vecchia maniera... ciao
Ciao,ma restiamoci su questo argomento! Invitate a cena me e avrete il numero della Forlino.... Tobia
ORA MI SONO PROPRIO ROTTO!! Scusate ma dissertare sull'invito a cena da rivolgere ad Elena, pervenuto da più parti è veramente stucchevole. C'è un mondo di imbecillità teatrali che avvengono quotidianamente in provincia di cui si potrebbe parlare e che riguardano voi, noi, essi, tutti e di cosa si parla?... Lasciamo perdere, va! Non pubblicherò più commenti di questo tipo da ora in poi. Saluti dal Vs. moderatore
scusa Francesco ma forse sono stato male interpretato, intendevo dire la tua stessa cosa, non parlerei dell'invito a cena, che a mio parere è squallido. Ci sono tanti blog o siti quali Incontriamoci, l'anima gemella, auguri...
Per parlare di teatro e di commenti critici, io non ne parlerei in un blog, ovvero non scriverei nessun commento riguardo agli spettacoli, perché gli scritti possono sempre essere male interpretati e possono anche suscitare talvolta risentimenti. Nello stesso tempo la forma della scrittura e del possibile anonimato invita le persone a volte a calcare la mano.
Il tuo tentativo è encomiabile ma secondo me la società non è pronta.
Si ma nel frattempo altre belinate erano arrivate a riguardo, che naturalmente non ho pubblicato.
Si forse non siamo pronti come dici ma proviamoci, dai. Al limite se l'andazzo diventa insostenibile ci buttiamo una belle e grossa pietra sopra.
Troverai questo commento sul post dedicato ai COMMENTI CRITICI SI O NO? con cui si apre il
ecco la pietra sopra!
http://it.youtube.com/watch?v=bqtPVEuAbzM&feature=related
Posta un commento