Sabato 19 luglio, 0re 21,30 - Scuola di Polizia in Corso Acqui 402 ad Alessandria
OMAGGIO A NOTRE DAME DE PARIS
adattamento e regia di Marco Rezia (nella foto)
L'opera racconta la tragedia di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre-Dame e del suo amore tanto impossibile quanto tragico per Esmeralda, una bella gitana. Un amore condannato dall'ingiustizia e dall'ipocrisia. Quasimodo, costretto dalla sua bruttezza a guardare il mondo dall'alto di una torre, un giorno si innamora perdutamente di Esmeralda, che vede ballare e cantare sulla piazza davanti alla cattedrale. Ma Esmeralda è innamorata di Febo, il bel capitano delle guardie del Re. Febo è fidanzato di Fiordaliso, una giovane e ricca borghese, ma la bellezza esotica e sensuale della gitana non lascia indifferente l'uomo, che da subito se ne invaghisce. Anche Frollo, l'arcidiacono della cattedrale, è segretamente attratto dalla zingara e, spiando le mosse dei due amanti, in un raptus di gelosia e di desiderio carnale represso per sbarazzarsi del rivale, pugnalerà Febo alle spalle. Esmeralda viene arrestata con l'accusa di aver tentato di uccidere il capitano delle guardie e gettata in prigione. Frollo, approfittando della situazione, offre la libertà alla donna in cambio del suo corpo. Esmeralda inorridita rifiuta l'offerta minacciandogli vendetta. Quasimodo libera Esmeralda e la nasconde nella sua torre. Ma Clopin, amico di Esmeralda e suo protettore, fraintendendo le intenzioni di Quasimodo, attacca la cattedrale, mettendosi a capo di una rivolta, per liberare la bella gitana. Nel tentativo di sedare la rivolta, Phoebus e i suoi uomini mettono a ferro e fuoco la cattedrale e uccidono Clopin. Il povero Quasimodo, credendo che Febo voglia liberare Esmeralda , consegna la donna a Frollo, che a sua volta la consegna alle guardie. Per Esmeralda è la fine. In realtà Febo vuole la morte della gitana perché solo così potrà sposarsi con la sua ricca fidanzata. Quasimodo, dopo aver assistito all'impiccagione della sua amata, resosi conto del tradimento dell'arcidiacono, folle di rabbia, getta Frollo dalla torre. Distrutto dal dolore, il gobbo conduce il corpo dell'amata alla fossa comune, dove si lascerà morire al suo fianco.

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