Festival Teatrale di Borgio Verezzi

Sabato 25 luglio 2009, ore 21.30 - Piazza Sant’Agostino di Borgio Verezzi (nella foto)
PRIMA NAZIONALE
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ di Carlo Goldoni
con Alberto Giusta, Filippo Dini, Aldo Ottobrino, Alex Sassatelli, Alessia Giuliani, Lisa Galantini, Mariella Speranza, Massimo Brizi, Maurizio Lastrico
Scene e costumi Laura Benzi - Luci Sandro Sussi - Regia di Antonio Zavatteri
Produzione: Compagnia Gank – Teatro Stabile di Genova - Festival Teatrale di Borgio Verezzi
-
" ...nel titolo di questa commedia non presento una vicenda, una passione, un carattere; ma una bottega di caffè, ove avvengono in una volta varie azioni, e dove concorrono parecchi per diversi interessi..." C. Goldoni

La vicenda si svolge in una piazzetta di Venezia, sulla quale si affacciano tre botteghe: il laboratorio del barbiere, la bisca di Pandolfo e la bottega del caffé di Ridolfo.

Il caffettiere Ridolfo si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo. Lì Eugenio ha subìto molte perdite ingenti giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile.

La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia da Torino la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito, ed è esposta alle insidie tessute da don Marzio. Quest'ultimo è un nobile napoletano prepotente, ambiguo e chiacchierone, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio; trova anzi modo di indurli a festeggiare la ritrovata libertà quando pensa di aver allontanato definitivamente le due donne, e unisce ai festeggiamenti la ballerina Lisaura che, ignara del fatto che Flaminio fosse già sposato, sperava di diventare sua moglie per poter così abbandonare il paese.

I tranelli di don Marzio trovano un fiero oppositore nel caffettiere Ridolfo e nel suo garzone Trappola, che aprono gli occhi a Eugenio e a Flaminio: pentiti, i due si ricongiungono alle mogli, mentre don Marzio lascia la città.

Nessun commento: