L'Associazione Teatrale Ernesto presenta:
"DIAMOCI DEL LEI" di Eleonora Bombino - Regia di MARCO ZANUTTO con Lilly Bollino, Roberto Rizza , Eleonora Bombino.
Cinque donne sul palco raccontano con ironia la storia della loro vita ai margini della società.Non sono donne in carriera, non .........sono famose, non sono veline, non sono escort, nessuno parla di loro...eppure esistono. non sono veline, non sono escort, nessuno parla di loro...eppure esistono.sono famose, non sono veline, non sono escort, nessuno
Ingresso 8 euro
Prenotazioni, informazioni e abbonamenti:
Municipio di Fresonara tel. 0143/480166
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1 commento:
“Diamoci del Lei”-come riassunto dal titolo- è uno spettacolo interamente al femminile, in cui i dialoghi da brillanti diventano drammatici, l’allegria si intreccia alla sofferenza, il riso si alterna al pianto, il tutto come accade solitamente nella vita reale ma ancora di più nella figura della Donna. Che qui è unica e sola protagonista, nelle sue più differenti sfumature. 5 personaggi si alternano in scena, a raccontarsi, a mettersi a nudo in tutta la loro naturalezza: dalla suora alla prostituta, dall’omosessuale alla “border line”, queste donne svelano interamente la loro ingenua e intensa femminilità, i difetti, le manie, le complessità e le problematiche che le coinvolgono, e soprattutto mettono in luce una caratteristica estremamente femminile, l’auto-ironia, la consapevolezza agrodolce di una condizione difficile, di un sentire spesso dissimile da ciò che la società o l’ambiente si aspetta da loro, ma che tuttavia è impossibile da mettere da parte, da cancellare o da superare se non con il sorriso.
La sagacia di questo spettacolo è dovuta anche alla sapiente alternanza tra personaggi più lievi ad altri più “oscuri”, alla bravura nell’allentare la tensione al momento giusto e nel lasciare l’uomo come una figura di secondo piano, minuscola quasi, su cui giganteggia la Donna, a volte anche o proprio per la sua inferiorità.
“Diamoci del Lei”, ben interpretato da due attrici molto intense, Eleonora Bombino e Lilli Bollino, corre solo il rischio, in certi momenti, di perdere il suo ritmo incalzante e di forzare un po’ la mano sugli stereotipi delle figure presentate, rischio che tuttavia i testi allontanano con prontezza, svelando e rivelando il labirinto di delicatezza e complicatezza che fa parte dell’animo femminile. Non a caso, la scena lascia spazio solo a “monologhi” struggenti, momenti in cui il personaggio si confessa e racconta la sua vita, ad assoli femminili interpretati dalla voce maschile (la lettera di una madre letta dal fratello di lei), o a scene in cui l’uomo (lo psicologo) sparisce di fronte ad una “lei” che sfoga la sua intensissima personalità. La sola verità che rimane è che, giusta o sbagliata che sia, la donna vive la sua condizione avvertendone la difficoltà in ogni momento, in ogni fase della sua vita, ma non rinnegando mai i propri sentimenti e la propria sensibilità.
Come se essere donna fosse la cosa più complicata del mondo, ma proprio per questo, un privilegio irrinunciabile.
Monica Buggia
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