Moni Ovadia a Serravalle Scrivia

COMUNE DI SERRAVALLE SCRIVIA
Provincia di Alessandria
Assessorato alla Cultura Assessorato alla Comunicazione
Servizio Politiche Attive per la Collettività

Venerdì 18 giugno, alle ore 20.45 - Area spettacoli dell'Area Archeologica di Libarna
Il registro dei peccati. Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle
spettacolo ideato ed interpretato da Moni Ovadia, artista a tutto tondo, testimone della cultura yiddish ed ebraica.

Dal palco della rassegna "Le serate del Solstizio d'Estate", realizzata dal Comune di Serravalle Scrivia, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale e Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte, la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria e McArthur Glenn Designer Outlet, Moni Ovadia tornerà ancora una volta, ad incantare il pubblico di Serravalle, memore del grande successo del 2003 riscosso con la sua esibizione al Concorso Letterario “Le Storie del Novecento”.
Nel suo nuovo spettacolo l'artista conduce lo spettatore verso un mondo straordinario che è stato estirpato dal nostro paesaggio umano e spirituale. Il linguaggio più autentico con cui si espressero gli ebrei della diaspora ebraica fu quello del khassidismo, che è la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza. In quella celebrazione si riconosce la maestà ineffabile del divino, che nella visione khassidica viene celebrato con la preghiera e con lo studio ma anche con il canto, la danza e la narrazione. Ingresso libero e Servizio Bus Navetta gratuito. Organizzazione evento Biblioteca Comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia.

Il registro dei peccati: un recital-reading in cui Ovadia, da solo sulla scena, attraverso racconti, canti e storielle, cerca di raccontare un mondo, quello khassidico, che aveva il suo centro negli Ebrei dell’Europa orientale. Un mondo sparito nello spazio di un mattino, spazzato via in pochissimi anni dalla follia nazista, ma che ha lasciato un segno profondo nel cuore dell’Europa, nella spiritualità europea. Lo spettacolo prende le mosse da un libro, “I racconti dello Khassidim”, una raccolta a cura di Martin Buber, che parla degli ebrei ortodossi nell’Europa Orientale, i rabbini che Chagall dipingeva di verde, mentre volavano sopra le case della sua città in Russia. Qui appare un ebraismo assolutamente vicino alla spiritualità cristiana: in uno di questi racconti si insegna ad amare i nemici, e che pregare per loro è gradito a Dio. «E’ la dimostrazione di quanto fosse profondamente ebreo Gesù».
Commenta Ovadia - «Chagall viveva in quel mondo, e lo rappresenta in ogni sua opera, rendendo perfettamente l’idea di un mondo sospeso tra cielo e terra. E poi ebbe una grande intuizione: quello di dipingere questo mondo a colori. Non era un mondo colorato: i rabbini dalle lunghe barbe, gli abiti della gente erano neri, grigi, marroni, come tutti gli abiti dei poveri. Chagall è riuscito a colorare la loro spiritualità, il loro straordinario modo di vivere, davvero sospeso tra cielo e terra. Gli Ebrei europei erano un popolo in tutto e per tutto: tradizioni, lingua, cucina, sentire profondo, spiritualità. Ma non avevano bisogno di confini o eserciti. Come i Rom e i Sinti, hanno testimoniato al mondo che si può essere popolo senza la tragica deriva del nazionalismo, perché sapevano vivere a cavallo dei confini. Vivevano in esilio da duemila anni e l’esilio era la loro patria spirituale. E’ per questo che sono stati ammazzati: erano troppo belli per un mondo così schifoso. Ed è per questo che li canto ancora: in un momento in cui l’intolleranza sta prendendo di nuovo il sopravvento, canto la condizione dello straniero perché credo che solo vivendo da straniero tra gli stranieri ci può essere la pace».
L'Artista Moni Ovadia: nasce a Plovdiv, in Bulgaria nel 1946, ma si trasferisce quasi subito con la famiglia a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenza profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale.
La grande svolta è lo spettacolo Oylem Goylem ("Il mondo è scemo", in lingua yiddish), con cui si impone all'attenzione del grande pubblico. Lo spettacolo fonde abilmente musica klezmer, che Ovadia canta con voce profonda e appassionata, a riflessioni condotte alla luce della cultura e del witz, il tradizionale umorismo ebraico, a più leggere storielle e barzellette..
Moni Ovadia, oggi è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana, il suo teatro musicale ispirato alla cultura yiddish, che ha contribuito a fare conoscere e di cui ha dato una lettura contemporanea è unico nel suo genere.

INFO: Comune di Serravalle Scrivia
Ufficio Comunicazione, Via Berthoud 49, Tel. 0143/609447 Fax.0143/61522 - servizi.sociali@comune.serravalle-scrivia.al.it

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