XLIV FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI


Dedicato a Giulio Bosetti


“Essere o apparire?”

Saranno ben otto gli spettacoli in Prima Nazionale al 44° Festival Teatrale di Borgio Verezzi dall’8 luglio al 10 agosto, con 19 repliche serali sul palcoscenico della tradizionale e suggestiva piazzetta Sant’Agostino, nel cuore del borgo verezzino.
Anche quest’anno avremo la tradizionale alternanza di spettacoli classici e moderni che da sempre caratterizza la rassegna estiva verezzina, conferendo al cartellone il giusto equilibrio tanto gradito al pubblico. Produzioni, regie e interpretazioni saranno affidati come sempre a grandi e qualificati nomi del panorama nazionale della prosa e dello spettacolo, a garanzia della qualità del risultato.
Dopo la speciale dedica a Napoli del 2009, quest’anno il Festival torna a essere dedicato a un grande nome del teatro, scomparso nel dicembre 2009: Giulio Bosetti. Attore, regista, produttore teatrale e cinematografico, impresario teatrale di fama nazionale, Bosetti rappresenta l’uomo di teatro tout-court, capace di vivere con passione e professionalità l’avventura teatrale a tutto tondo. In particolare il Festival lo ricorda oltre che come direttore del Teatro Carcano di Milano anche come collaboratore del Teatro Stabile di Genova e come assidua presenza - in qualità di attore e regista - anche nel nostro stesso Festival, dagli anni ’70 sino all’ultima apparizione del 2003.
In generale, gli spettacoli della prossima stagione ci offrono una generosa carrellata sul panorama letterario, teatrale e artistico internazionale: si passa dalla commedia goldoniana di carattere della Venezia Settecentesca (L’uomo prudente, Il burbero benefico) a quella tedesca d’inizi ‘800 (Anfitrione); dal dramma pirandelliano ambientato nella Sicilia degli anni Venti (Questa sera si recita a soggetto) alla commedia inglese degli anni Quaranta (Spirito allegro) e al dramma brillante newyorkese degli anni Sessanta (L’ultimo degli amanti focosi); infine, spazio ai contemporanei con due piéce “impegnate” scritte da autori viventi (Ballata per un assedio e Le quattro sorelle).
La cifra stilistica di questa edizione del Festival, il fil rouge tematico al quale si rifanno direttamente o indirettamente tutti e otto gli spettacoli, è il rapporto tra finzione e realtà, tra l’essere e l’apparire, tanto caro all’esperienza teatrale della quale è radice ed essenza.
Il prudente mercante Pantalone si scontra col dissidio fra l’ideale e la realtà, trovandosi vittima di menzogne e tranelli; lo scontro fra regista e attori nel dramma pirandelliano si gioca tutto sulla contrapposizione tra il ruolo e l’essenza dell’uomo-attore; Walter, protagonista della Ballata per un assedio, rifugge la realtà brutale della guerra creando una realtà virtuale e alternativa fatta di pietà, bellezza e musica; Anfitrione è una commedia tutta giocata sull’inganno e sullo scambio d’identità fra personaggi; le quattro sorelle che si ritrovano al capezzale della madre appena deceduta, di là delle molte ipocrisie, delle paure e dei ricordi deformati dal tempo, si ritrovano ad affrontare la cruda verità che sta dietro l’apparente suicidio della madre; Bernardo, amante focoso, in piena crisi di mezza età tenta ad ogni costo di uscire dal ruolo coniugale cercando di costruirsi nel segreto una vita parallela; Geronte il “burbero” vive in prima persona il dramma del conflitto fra apparenza ed essere; Charles e i suoi compagni (Spirito allegro) restano coinvolti in una serie di assurde circostanze nate dal confondersi dei diversi piani della realtà, materiale e trascendentale.
Tutto dunque ci riporta al medesimo tema di fondo “essere-apparire”, pur utilizzando linguaggi e modi di volta in volta differenti, alternando la comicità all’amarezza e l’azione alla riflessione, in un cartellone capace di accontentare i gusti di un ampio e variegato pubblico.
Degli otto spettacoli in programma per la rassegna verezzina, due debutteranno in Prima Assoluta, non essendo mai i relativi testi stati rappresentati né in Italia né all’estero: “Ballata per un assedio” e “Le quattro sorelle”, spettacoli che toccano tematiche d’impegno civile e sociale, nascono, infatti, entrambi dal lavoro di autori contemporanei viventi.
Non mancheranno anche quest’anno in cartellone alcune “contaminazioni” con le altre arti dello spettacolo: la piéce diretta e interpretata dal ligure Simone Gandolfo, ad esempio, rappresenta una performance fra teatro, musica, poesia e arti visive, una sorta di “Spoon River” di Sarajevo tutta giocata sul ricordo di alcune delle persone morte nei bombardamenti, rievocate grazie ad alcuni oggetti, alle proiezioni scenografiche e soprattutto alla musica eseguita dal vivo dal violoncellista Lamberto Curtoni.
Il mondo della musica contamina anche la pièce “Il burbero benefico” di Goldoni, che da commedia settecentesca si trasforma qui in vivace commedia scandita da musiche e canzoni originali composte da Riccardo Benassi. Riferimenti cinematografici si possono invece ritrovare nella messinscena di “Spirito allegro”, trasposizione teatrale dell’omonimo film comico di David Lean del 1945. Lo stesso Coward collaborò alla sceneggiatura della sua commedia, che nel 1946 ebbe l’Oscar per gli effetti speciali.
Le iniziative collaterali al Festival saranno il prestigioso 40° Premio Nazionale Veretium per la Prosa, attribuito al migliore attore di prosa della stagione precedente da una giuria di critici ed esperti di livello nazionale, il 20° Premio Provincia di Savona, attribuito dagli abbonati al migliore attore non protagonista presente al Festival, e infine da quest’anno il Premio Camera di Commercio di Savona che sarà assegnato allo spettacolo di maggior successo della scorsa edizione del Festival: le tre cerimonie di premiazione avranno luogo durante altrettante serate della rassegna estiva.

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