(dall'archivio del Corriere della Sera) «Se devi scegliere tra tenere stretto un litro di benzina o un oggetto antico che ti sta cuore, che fai?». Ascanio Celestini
- romano, 35 anni, attore e drammaturgo tra i più validi in circolazione - ha un modo tutto suo di parlare di teatro. «Io scelgo la benzina, così la metto nella macchina, faccio qualche chilometro e torno a casa dove posso vedere quell' oggetto tanto importante». Mi scusi, che c' entra lei con benzina e motori? «No, era per dire. Faccio teatro per l' oggi. In questo mestiere ogni artista ha un' urgenza. Per me è il presente». Che nella pratica significa... «Fuor di metafora vuol dire che nelle parole della mia vicina di casa o del presidente della Repubblica ci sono gli strumenti per interpretare il mondo contemporaneo. Tra dieci anni magari nessuno ricorderà i miei spettacoli, forse neanche io, mentre "La Tempesta" di Shakespeare sarà ancora lì. Ma non importa, i miei racconti non parlano ai posteri, mi accontento dei vivi».

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