Sior Todero Brontolon al Civico di Tortona

Martedì 3 marzo 2009, ore 21 - Teatro Civico di Tortona
SIOR TODERO BRONTOLON di Carlo Goldoni
Regia di Giuseppe Emiliani Con Giulio Bosetti (nella foto), Tommaso Amadio, Federica Castellini, Sandra Franzo, Nora Fuser, Alberto Macioppi, Francesco Migliaccio, Franco Santelli, Umberto Terroso, Marina Bonfigli Scene Nicola Rubertelli Costumi Carla Ricciotti
Produzione Vortice-Teatro Fondamente Nuove - Venezia; Teatro Carcano - Milano; La Biennale di Venezia; Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”; Comune di Venezia



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Spettacolo realizzato in occasione del tricentenario della nascita di Carlo Goldoni
Sior Todero brontolon ha debuttato in prima nazionale il 28 luglio 2007 al Teatro Goldoni di Venezia nell’ambito delle celebrazioni per i trecento anni dalla nascita di Carlo Goldoniriscuotendo un vivissimo successo di critica e di pubblico.
Da gennaio a maggio 2008 ha effettuato una tournée che ha toccato, tra le altre, le città di Mestre, Milano, Firenze, Roma, Padova, Venezia e verrà ripreso anche nella stagione 2008/2009.
La storia è nota: il vecchio Todero, insensibile e avaro, promette in sposa la nipote Zanetta a Nicoletto, figlio del proprio agente Desiderio, per evitare di disperdere la dote al di fuori delle mura domestiche. Tale progetto non è gradito alla nuora Marcolina, che invece predispone un matrimonio di prestigio, ma non può contare sull’alleanza del marito Pellegrin, uomo privo di qualità e di carattere. Con l’aiuto di un paio di colpi di scena, la vicenda ha la fine sperata, anche se, come spiega il regista, la vicenda rimane in realtà aperta e il lieto fine momentaneo: “la tirchieria, la diffidenza di Todero verso gli altri si proiettano più che mai sul futuro prossimo, e tutto lascia presagire che ben presto altri motivi di litigio sorgeranno a turbare la casa.”
Il carattere di Todero, dipinto dallo stesso Goldoni come “l’uomo che brontola sempre; cioè che trova a dire su tutto, che non è mai contento di niente, che tratta con asprezza, che parla con arroganza e si fa odiare da tutti” è uno dei più odiosi della produzione goldoniana; tuttavia, l’interpretazione che ne dà Giulio Bosetti si scosta da una recitazione di maniera privilegiando l’approfondimento dei lati universali del personaggio, che ce lo fanno sentire, a trecento anni di distanza, ancora fratello.

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La critica:
>>> Punto di forza della bella edizione, con la regia di Giuseppe Emiliani, di Sior Todero brontolon, è l’interpretazione che Giulio Bosetti dà dell’avaro, dispotico protagonista. Il volto bianco, incollerito, Bosetti disegna con maestria un vecchio misantropo torvo, dai toni aspri come quelli di un Hamm beckettiano per il quale le parole di speranza, di desiderio hanno perso ogni significato e non resta che giocare fino in fondo la propria partita. Ottima la compagnia. Corriere della Sera
>>> Merito di questo allestimento superbamente interpretato da Giulio Bosetti è il non aver ceduto alla “vis comica” del personaggio e di averlo reso non “macchietta” ma in tutta la sua cruda disumanità: non solo “brontolon” ma fastidioso, avaro, egocentrico, scorbutico, villano, odioso … Ne esce, grazie anche, ripetiamolo, all’ottima prova offerta da Bosetti, un sior Todero antipatico, ostico. Operazione preziosa, questo allestimento che si avvale di un ottimo cast.Il GiornoEmiliani offre una lettura impeccabile del bellissimo lavoro, valorizza la trama e non manca di mettere in luce i significati reconditi. Nel corso dello spettacolo dal ritmo sicuro e in un perfetto dosaggio di effetti corre forse più sarcasmo che humour, quel sarcasmo che soprattutto fa suo Bosetti capace di restituirci un Sior Todero da manuale. Livido e cupo. Disegnandolo con una incisività straordinaria, mai andando sopra le righe. E bravissima, come lo è Marina Bonfigli nel ruolo di Fortunata, è Nadia Fuser nel tratteggiare Marcolina. Avvenire
>>> È un personaggio davvero odioso Sior Todero Brontolon, tanto che persino l’autore, il bonario Goldoni, sembra non provare per questa sua creatura alcuna simpatia. Partendo da questa acuta notazione Giuseppe Emiliani rispolvera il testo insieme a Giulio Bosetti per trarne uno spettacolo mirabile nel ristabilire pesi e misure della commedia. Il Sole 24 Ore
>>> Ancora una volta a vincere è la forte personalità delle donne goldoniane, segno dello spirito moderno d’una commedia della quale il regista Giuseppe Emiliani ci ha dato una splendido edizione, rivelando anche i valori sociali di quella che non è solo una piccola storia di famiglia. E con un’ammirabile interpretazione di Giulio Bosetti che del vecchio burbero – come imprigionato, grazie alla scenografia di Nicola Rubertelli, in una tormentata ottusità – compone un ritratto di sorprendente verità. Famiglia Cristiana
>>> E’ stata l’edizione più felice mai rappresentata del testo, allestito con grande abilità da Giuseppe Emiliani, ed interpretato da un gruppo di attori che non hanno sbagliato una battuta capeggiati da un Sior Todero reso in maniera superlativa da Giulio Bosetti.E’ stato uno spettacolo che sarebbe augurabile venisse dopo Venezia interpretato in tutti gli altri teatri della regione, perché interpretato coralmente da un gruppo d’interpreti che non hanno sbagliato un gesto, da Marina Bonfigli a Nora Fuser a Sandra Franzo ad Alberto Mancioppi a Francesco Migliaccio a Franco Santelli a Tommaso Amadio a Federica Castellini ad Umberto Terruso. Insomma è stata una serata memorabile, accolta al termine da un coro di evviva. Il Gazzettino di Venezia


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