E' SEMPRE DOMENICA al Teatro SOMS di Bistagno

Sabato 21 marzo 2009, ore 21,15 - Teatro SOMS di Bistagno
L'ASSOCIAZIONE TEATRALE ERNESTO
presenta
E' SEMPRE
DOMENICA di Eleonora Bombino
Regia di Marco Zanutto
con Marco Zanutto, Wilma Sciutto, Eleonora Bombino (nella foto con Don Franco Barbero)
e la partecipazione straordinaria di Don Franco Barbero
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Due donne che si amano raccontano le loro emozioni, i loro sentimenti, il punto di vista di parenti e amici, i pregiudizi, verso un amore considerato "diverso". Pensieri e parole di gente comune riportati con una volontà di apertura e comprensione ma anche con leggerezza. (dedicato a Francesca, Federica ed a un Poeta)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si può parlare di un tabù come l’omosessualità (specialmente se femminile) in modo ameno ma non superficiale? Ovvio ma non banale? Ricco di sfaccettature, ma non pruriginoso? Direi di sì se si assiste ad uno spettacolo come “È sempre domenica”, scritto da Eleonora Bombino e da lei portato in scena, assieme a una disinvolta Wilma Sciutto e ad un tragi-comico Marco Zanutto, regista dello spettacolo. I tre personaggi sono solitamente immobili, in scena, seduti e si alternano nell’interpretazione del mondo familiare-pubblico e privato che ruota intorno alla coppia formata da Federica e Francesca: la madre ed il cognato di Federica, il padre di Francesca, la portinaia curiosa ed impicciona, l’amica di Federica, fino alle scena finale, un esilarante confronto tra Don Vincenzo – a rappresentare in pieno la mentalità rigida e poco aperta della Chiesa -, e la madre di Federica, che cerca disperatamente un conforto che proprio la Chiesa non le sa dare. Ma nonostante la poca azione (solo la portinaia si muove tra il pubblico, dando un’immagine di donna non tanto moralista, ma piuttosto sola e forse per questo invidiosa dell’amore altrui), non ci sono momenti di noia, un po’ per i dialoghi incalzanti e per il ritmo serrato delle confessioni dei personaggi.
Una costante emerge dai racconti: nulla è rimasto come prima dopo la rivelazione o dopo la scoperta della diversità di queste donne, ma soprattutto una domanda sembra galleggiare su tutta la rappresentazione: com’è possibile che queste donne siano felici? Eppure lo sono. Lo ammettono tutti. Felici ma infelici di non poterlo essere liberamente, senza condanne, senza finzioni, senza imbarazzi. Felici…eppure…è su quest’EPPURE che si muovono i personaggi di “È sempre domenica”, come se la felicità da sola non bastasse, non fosse mai ragione sufficiente per vivere un amore. La società, la famiglia, la comunità cristiana, i vicini, tutti si sentono in dovere di mettere a nudo il proprio disagio, le proprie miserie, a volte con ironia, atteggiandosi a giudice senza avere qualità morali o umane tali da giustificarne il ruolo. Certo, c’è anche chi è felice della felicità altrui, in qualunque forma essa si presenti. E’ il caso dell’amica di Federica, che non condanna ma davvero, da amica, condivide e partecipa. Ma non a caso è una donna soddisfatta, appagata, priva di frustrazioni, situazione che sembra ben poco comune a chi invece punta il dito contro la coppia “anomala”. Poi c’è la vicina, anziana, ma non sconfitta dalla vita, che in altri tempi non ha saputo difendere un sentimento troppo proibito e troppo scandaloso, allontanando per sempre una gioia a lungo rimpianta. Un mondo ricco di sfaccettature ruota attorno all’omosessualità, tema non più tabù ma ancora molto contrastato, in primis dalla Chiesa. Ed è a suggello della rappresentazione l’intervento di Don Franco Barbero, che esprime un altro modo possibile, anche per la Chiesa, di accettare l’Amore, senza porsi la domanda se sia etero o omosessuale. Don Franco Barbero, ordinato prete nel 1963, teologo, fin dagli anni Settanta ha assunto posizioni di contrasto con la dottrina cattolica ufficiale. Il suo dissenso si esplica in numerose pubblicazioni e proprio a causa delle sue posizioni non conformi alla dottrina della Chiesa stessa è stato dimesso dallo stato clericale nel 2003, dopo 40 anni di attività sacerdotale. “È sempre domenica” lascia entrare una folata d’aria nuova su un tema delicato e trascurato come l’amore tra due donne, ribadendo come la domenica “sempre domenica” è forse quella dei rituali, della Messa, delle riunioni di famiglia, dove tutto è rimasto immobile, mentre all’interno tutto sta cambiando.
(recensione di MONICA BUGGIA)