VIAGGIATORI DI PIANURA di Gabriele Vacis e Natalino Balasso
con Laura Curino (nella foto) , Natalino Balasso (nella foto), Cristian Burruano.
Regia di Gabriele Vacis
-
Nel vagone di un treno ad alta velocità si incontrano casualmente alcuni viaggiatori che, senza saperlo, hanno qualcosa in comune: sono in qualche modo dei reduci. Cominceranno a raccontarsi le proprie storie e scopriranno di essere tutti scampati all'acqua. L'acqua del Polesine, l'acqua di New Orleans, l'acqua dello Tsunami, l'acqua dei mille posti inondati, più o meno conosciuti: vicende terribili, dalle quali chi è riuscito a sopravvivere ha ricavato una nuova consapevolezza della precarietà umana ed ha trovato la forza per continuare a vivere.
Come nei racconti dei pescatori, tutto sembra prendere il tono di una sfida a chi l'ha scampata meglio, a chi ha avuto l'avventura peggiore. Ma alla fine qualcuno non la conta giusta. Chi è? E perché sta vivendo la vita di un altro?
Laura Curino, con la cadenza lenta di chi è nato nella pianura padana per manifestare lo stupore di Regina, è la ragazza polesana sposatasi il 18 novembre 1951, proprio il giorno in cui il Po ha rotto gli indugi e gli argini allagando ogni cosa.
Natalino Balasso è invece Ce-dric Lafontaine, veneto di terza generazione e scatenato chitarrista in un complesso blues di New Orleans. L'uragano Katrina lo sorprende durante un concerto e a salvarlo sono le doti di galleggiamento del contrabbasso a cui lui e il collega strumentista si aggrappano.
Christian Burruano è l'animatore di un villaggio turistico a Pi Pi Iland, nell'Oceano Indiano. Anche lui, per sposarsi, ha scelto la data sbagliata, il giorno di Natale 2004, la vigilia dello spaventoso Tsunami che ha sconvolto quella parte del mondo.
Il testo è carico di suggestioni e di richiami sapientemente calibrati tra il patetico e l'ironico, e di una recitazione che, in perfetto stile Vacis, non è mai piatta e didascalica, ma si sviluppa in un incalzare continuo, aggiunge ritmo al ritmo, si ferma un attimo per rifiatare e poi riparte ancora più gagliarda. Un progetto, un regista e un cast di attori che promettono meraviglie.
2 commenti:
Non mi ha esaltato molto.
Erano delle storie senza dubbio intense ma la narrazione non è riuscita a coinvolgermi più di tanto. Del cast Laura Curino è quella che mi è sembrata riuscire meglio, Balasso non mi ha dato molto e Burruano non mi è piaciuto. Anche Liyu ha fatto un'interpretazione sottotono.
Al contrario io sono stata molto soddisfatta. L'idea che sostiene l'impianto narrativo è originale, il testo è molto bello in bilico tra ironia e commozione. La messa in scena è raffinata e suggestiva. L'unico difetto è lo squilibrio all'interno del gruppo di interpreti. E' vero che su tutti svetta Laura Curino, di una bravura eccezionale. Balasso la insegue, cerca di fare del suo meglio, senza però riuscire a farcela, sconta la sua cifra cabarettistica. I due giovani sono troppo acerbi rispetto alla grandezza della Curino.
La prima parte è decisamente migliore, la seconda, forse, andava limata e sfrondata per renderla più agile e sostenibile per i due attori. La regia, impeccabile, ha contribuito non poco alla confezione di uno spettacolo particolamente riuscito.
Posta un commento