con Adriana Busi, Redi Mali, Claudia Santrolli, Laura Zambruno, Endrit Nikolla, Simona Virtuoso - Scenografia: Rosanna Monti - Musiche composte da Andrea Taroppi
Avemaria per una gatta morta racconta di una banda di adolescenti di quartiere che apre un proprio sito su Internet e per renderlo appetibile ai visitatori vi scarica materiale pornografico autoprodotto. Lo spettacolo nasce da una ricerca fatta sul campo da Sorrentino con interviste ad adolescenti e da una documentazione pubblicistica sull’argomento. Fedele al linguaggio degli adolescenti ascoltati e ai loro drammi inascoltati, il testo indaga l’universo giovanile, svelando una realtà confusa, depressa, complessa, problematica, contraddittoria, ma anche piena di umanità, di incosciente bellezza, di energia che come un fiume in piena invade e sommerge gli spazi cronici del malessere con una preghiera che suona come un pianto scomposto, come una bestemmia e come una richiesta di supplica, di perdono, di comprensione, di riconciliazione. Avemaria per una gatta morta è pertanto un racconto di un dolore e di una emergenza sociale e culturale. Mimmo SorrentinoSpettacolo finalista al Premio Riccione con la motivazione: “Una storia di ordinaria violenza espressa col linguaggio povero e ossessivo degli sms e dei videofonini: Mimmo Sorrentino trasforma in una pagina di scarna cronaca teatrale, senza redenzione, una preziosa consuetudine di lavoro coi giovani e coi diseredati di ogni paese”.
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