CALAMANDRANA ALTA (AT) - FESTIVAL TEATRO E COLLINE (18^ edizione)



Nello scenario di Calamandrana Alta, borgo situato su uno dei più suggestivi versanti collinari fra Monferrato e Langhe, zona di Barbera e Moscato d'Asti, mercoledì 23 luglio 2008 si apre la diciottesima edizione del FESTIVAL TEATRO E COLLINE organizzato dall’associazione “Teatro e Colline” con il contributo e il patrocinio del Comune di Calamandrana d’Asti e della Regione Piemonte. Il cartellone, che movimenterà l’intero paese dal 23 luglio al 28 luglio, è costituito da prime regionali e per il Nord Ovest, più l'attesa PRIMA ASSOLUTA di La Festa del Paparacchio di Andrea Cosentino e L'ANTEPRIMA di Flatlandia della Socìetas Raffaello Sanzio che chiuderà il programma. Tredici spettacoli, un laboratorio, incontri, musica e novità, come Isabella Ragonese, nuovo volto del cinema italiano, già protagonista per Paolo Virzì e ora annunciata nel cast del film di Natale di Aldo Giovanni e Giacomo.



Apre il Festival, mercoledì 23 luglio, un testo di Mimmo Sorrentino segnalato al 49° Premio Riccione, Ave Maria per una gatta morta, storia di ordinaria violenza espressa con il linguaggio povero e ossessivo degli adolescenti che comunicano attraverso sms e videofonini, messo in scena da CRT.
Giovedì 24 luglio sarà invece la volta del Teatro Popolare Europeo che tira i fili di un lungo lavoro di Alessandra Rossi Ghiglione in un ospedale oncologico con la PRIMA NAZIONALE di Passioni Cabaret Concerto, seguito da Andrea Cosentino, outsider della emergente “non scuola romana” e il suo cabaret tra Totò e Artaud in Antò le momò. Avanspettacolo della crudeltà.
Sarà proprio un articolato progetto di Cosentino a coinvolgere il paese per la rappresentazione di venerdì 25 luglio. In La festa del Paparacchio una piccola carovana di teatranti, danzatori, musicisti, artisti visivi e videomaker attraverserà il borgo con una finta festa tradizionale, inventata per celebrare gioiosamente il testamento della cultura folklorica. Conclude la serata “l’anarchica fisicità” di Daniele Timpano, altro giovane esponente della nuova scena capitolina, che con Ecce Robot! Cronaca di un'invasione ricostruisce “storicamente” l'invasione dei cartoni animati giapponesi in tv e nelle teste di una generazione adolescente che cresceva ignara degli anni di piombo.
Sabato 26 luglio alle ore 10:00 presso il Mobilificio Caligaris ( via Avalle 15/27) si terrà “DIALOGO” Tipico come un Paparacchio. Ovvero: facciamo la festa alla festa.Un dialogo aperto, serio e semiserio tra Andrea Cosentino, uomo di teatro, e Claudio Bernardi, studioso della festa tradizionale. Entrambi per passione e vocazioni esperti e praticanti di feste e festini teatral-comunitari. Tra tradizione e innovazione, tra vero e falso, un confronto sui nuovi riti di comunità. Con loro Alessandra Rossi Ghiglione del Master di Teatro Sociale e di Comunità dell'Università di Torino. Sempre Sabato la notte più lunga del Festival si aprirà con Riccardo III, intenso monologo che Oscar De Summa trae da Shakespeare, contemporaneamente (4 repliche a sera fino a domenica 27) una misteriosa sposa condurrà il pubblico dentro il circense camper di Caravankermesse, mentre Babilonia Teatri presenterà il corrosivo Made in Italy, vincitore del Premio Scenario 2007, che dipinge, con i toni dissacranti di un teatro punk, il Nord Est italiano come fabbrica di pregiudizi e contraddizioni e poi toccherà alla “comicità cattiva” e di piazza di Tony Clifton Circus con Rubbish Rubbit. Domenica 27 luglio I Sacchi di Sabbia saranno in scena due volte, in collaborazione con la Compagnia Lombardi-Tiezzi, con l’ultimo lavoro Sandokan o la fine dell'Avventura e con 1939, spettacoli accomunati da un senso di avventura salgariana, tra sogno shakespeariano e “falso storico”; infine, Sipario Toscana / La città del Teatro presenteranno Mamùr di Isabella Ragonese, finalista al Premio Scenario 2007. Chiuderà il Festival, lunedì 28 luglio nel Parco del Castello, L’ANTEPRIMA della Socìetas Raffaello Sanzio con Flatlandia, lettura drammatica di Chiara Guidi di un racconto fantastico di Edwin Abbott Abbott tradotto da Masolino D'Amico. Il progetto del direttore artistico Stefano Labate è di promuovere un “luogo del teatro”, lontano dalla congestione della città, in cui la prossimità tra artisti e comunità ridia a tutti il senso di un intervento, una relazione, una possibilità. In questo senso anche il coinvolgimento di anziani e bambini, parate surreali per le vie, magici caravan nel centro del paese, musica e convivialità cercano di fare di Calamandrana, per una settimana, un vero e proprio “centro” di teatro contemporaneo.
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