26 luglio 2008, ore 21,30 - Borgio Verezzi Piazza Sant’Agostino
PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA IN ITALIA
RIEN A SIGNALER
(UNA FINESTRA SUL MEDITERRANEO) liberamente ispirato a Marinai perduti di Jean-Claude Izzo di Simone Gandolfo e Fabio Beccacini
con
PAOLO GRAZIOSI (nella foto), SERGIO ROMANO, SARA CIANFRIGLIA e GIANMARIA TESTA
Musiche Gianmaria Testa - Scenografia Lino Gandolfo - Costumi Ricchezza Falcone con la collaborazione di Latitudine 45 - disegno luci Andrea Violato - Aiuto Regia Elisabetta Arosio
Regia Simone Gandolfo
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Il testo è nato dalla penna di Simone Gandolfo e da quella di Fabio Beccacini, entrambi amanti di Jean-Claude Izzo, lo scrittore marsigliese autore della nota trilogia che vede come protagonista Fabio Montale e di altri romanzi, tra cui “Marinai perduti”, a cui RIEN A SIGNALER è liberamente ispirato. L’idea dello spettacolo è quella di raccontare i diversi modi che ha il tempo di scorrere: lento per chi corre verso la disperazione, oppure veloce per chi accoglie i colori che la vita prende nel suo scorrere.RIEN A SIGNALER racconta la storia di due uomini, un Capitano e il suo Secondo. Racconta la storia di un cargo, il “Solea”, attraccato da tanto tempo, troppo tempo, in un indefinito porto del Mediterraneo. Il “Solea” non riprenderà il mare - questo i nostri protagonisti lo sanno bene - ma la paura di affrontare il mondo che non ondeggia è troppa. E allora rimangono a bordo e si spengono lentamente.In questo largo, malinconico addio, evocano i sapori delle loro terre, terre di olivi, terre difficili, dove ogni metro è strappato alla macchia col sudore della fronte.Nel crogiuolo dei ricordi si fondono le loro storie, fatte di attese, di rocce calde e alberi con le foglie d’argento.Sono uomini stanchi, uniti dalle loro solitudini, ma soli con la loro croce da portare.Troppo duri per gridare aiuto, troppo codardi per aiutarsi.E poi c’è lei: MARLENE. Marlene è il sole che ubriaca, che cuoce la pelle; lei porta la luce in questa storia di ombre. Quando la vedono, le lancette dell’orologio cominciano a correre più veloci, impazzite, contagiate dalla sua gioia e dal suo sorriso puro.Si! Puro nonostante tutto, puro benché la vita abbia provato in tutti i modi a sporcarla.Marlene è una prostituta, figlia di una prostituta, con un padre fuggito senza avere mai visto il suo volto. Eppure a vederla non si prova pena né compassione: solo gioia. E magari si piange anche un po’, ma sono lacrime calde, che chiamano sorrisi.I destini dei personaggi di questa storia corrono paralleli, precisi come timer che il destino ha programmato: da una parte i due marinai che piano piano si fermano, come pendole senza carica; dall’altra Marlene che racconta la sua storia e più racconta più i rintocchi della sua gioia si fanno contagiosi.Poi i loro destini si scontrano e c’è lo schianto. Dapprima sembra che tutto possa aggiustarsi quasi per caso, che gli ingranaggi possano tornare a girare. Ma non è così semplice, perché chiusi in un cargo attraccato nel “cimitero dei dinosauri”, i sogni si può solo sognarli. Per viverli bisogna scendere la scala, cosa che, come ci spiegherà il Secondo, non è facile per nessuno. Ma alla fine una fiamma di speranza resta accesa. Perché ci sarà sempre un marinaio perduto a raccontare questa storia, purché ci sia qualcuno che voglia ascoltarla.Queste anime perse ci faranno vagare nel porto, tra i carugi, con l’odore di bottarga incollato al naso e la sansa tra i capelli. Ci guideranno tra le campagne terrazzate che digradano al mare, ci porteranno dentro la pancia di una nave accanto a chi migra per cercare la terra promessa, vicino a chi si incurva sotto il peso della fatica.RIEN A SIGNALER è una ballata, disegnata dalle canzoni di Gianmaria Testa che fa riflettere perché fa sognare, con la malinconia che ha solo chi ama disperatamente la vita.
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