Regia di Emanuele Arrigazzi
Microdrammi di Allegra de Mandato
Musiche di Roberto Bellatalla
Scenografie di Michele Sabatoli
Con: Maria Paola Bidone, Eleonora Bombino, Patrizia Leardi, Francesca Mantelli, Roberto Rizzo, Andrea Vasone e con Emanuele Arrigazzi.
Testi liberamente invasi da Euripide, Sofocle, Sarah Kane, Valeria Parrella, Desperate housewives, i Sopranos, Shakespeare, Marguerite Yourcenar.
“Non si può uccidere un morto”
Marguerite Yourcenar
Lo spettacolo è strutturato come un viaggio ideale all’interno di una città invisibile, un viaggio in un mondo di presenze fatasmatiche ma umane troppo umane. Siamo noi, è il nostro passato la nostra vita portata all’estremo dalla tragedia greca. La scelta è stata quella di far rivivere personaggi epici in un luogo la cui atmosfera è più che mai epica e dove ci immaginiamo il nostro passato aleggi. Immortale perché, citando Marguerite Yourcenar, non si può uccidere un morto, allora tanto vale farlo rivivere per un giorno.
Un percorso attraverso figure umane enormi e deboli, fragili e colpevoli delle più forte passioni, il linguaggio è quello della tragedia che tanto forte risuona all’interno di questa città invisibile fatta di confini e perimetri, di resti e rovine basse. Qui s’innalzano i nostri personaggi che in un linguaggio fuori dal tempo parlano di passioni mai tramontate, di amore e odio, di vendetta, gelosia e giustizia. Ne parlano e soprattutto li rivivono, li fanno vibrare con parole che nascono dal tentativo di spogliare di temporalità storie universali, di farle riecheggiare con potenza, con violenza ma anche con fragilità.
Dialoghi e monologhi in assenza, in mancanza di finale, in sospensione come se eternamente fossero destinati a ripetersi, saremo accompagnati nel viaggio da un aedo, un cucitore di storie che le accompagnerà e le farà rivivere attraverso le sue parole e da un musicista che le renderà epos.
Cinque grandi storie: Medea e Giasone (la vendetta), Clitemnestra e Agamennone (l’odio), Alcesti e Fedra (l’amore e la vertigine), Antigone e Creonte (la giustizia e la scelta). Non c’è la sublimazione della storia, non ci sono gli dei, ci sono confessioni, vertigini, balli interiori e fremiti, c’è l’uomo che rivive.
Farlo rivivere in un luogo già pieno di storie ci sembrava davvero un’occasione imperdibile.
(Allegra de Mandato e Emanuele Arrigazzi)
2 commenti:
Ho visto lo spettacolo. La cornice magica. I costumi geniali.Alcuni attori convincenti altri un po' meno. La drammaturgia non in tutte le performance all'altezza degli argomenti. In complesso comunque gradevole.
Molto affascinate la messa in scena, gli attori prendevano vita dopo il passaggio del pubblico, veramente carino. Alcuni dialoghi forse un po' ripetitivi, ma comunque uno spettacolo molto interessante!
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