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Compagnia Teatro Stabile Rina e Gilberto Govi" di Genova.
La cena dei cretini divertente spettacolo teatrale scritto da Francis Veber.
Regia e adattamento: ANTONIO BIGGIO - Regista Assistente:FRANCESCA MEVILLI - Scenografie: JOHN GIOVINAZZO Costumi a cura di Francesca Mevilli,
Adriano Delucchi, Francesca Mevilli Michele De Vincenzi, Nicola Camurri, Mario Alessandri, Antonio Biggio, Chiara Napoli e Nicola Camurri
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Protagonista Pierluigi Boccardi, un editore di successo, segnato da due difetti: confondere la pubblicazione di libri con la seduzione delle sue autrici più avvenenti, e celebrare ogni settimana l’intelligenza propria e degli amici con un rito crudele (e anche stupido) di invitare a cena “un cretino” per farsi beffe di lui: a chi ha invitato il più cretino verrà alla fine assegnato un premio. Una sera particolarmente sfortunata questo gioco si ritorce contro di lui: paralizzato dal colpo della strega, in pieno litigio matrimoniale, braccato da un’amante invadente, l’editore si ritrova fra le mani del “cretino” che aveva invitato a cena per esibirlo agli amici.
Costui, naturalmente, gli combina un pasticcio dopo l’altro: gli rovina addosso peggiorando la sua malattia, caccia via la moglie venuta a cercar pace, gli porta in casa un collega ispettore fiscale. Insomma, ridurrà l’editore allo stremo. E alla fine, ecco che del “cretino” si scopre un nucleo di umanità insospettata, che va a contrastare con la pochezza e la mancanza di etica del ricco editore. L’impenitente gaffeur, preoccupato di far bene, avido di tenerezza e dotato di un cuore d’oro, alla fine della commedia sospirerà candidamente “Quanto è faticoso essere intelligenti...”
Il testo non prevede, come l'originale, un'ambientazione in Francia bensì in Italia.
Costui, naturalmente, gli combina un pasticcio dopo l’altro: gli rovina addosso peggiorando la sua malattia, caccia via la moglie venuta a cercar pace, gli porta in casa un collega ispettore fiscale. Insomma, ridurrà l’editore allo stremo. E alla fine, ecco che del “cretino” si scopre un nucleo di umanità insospettata, che va a contrastare con la pochezza e la mancanza di etica del ricco editore. L’impenitente gaffeur, preoccupato di far bene, avido di tenerezza e dotato di un cuore d’oro, alla fine della commedia sospirerà candidamente “Quanto è faticoso essere intelligenti...”
Il testo non prevede, come l'originale, un'ambientazione in Francia bensì in Italia.
Ingresso 7 €
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