Compagnia teatrale “PICCOLO PALCO”
ACHILLE CIABOTTO MEDICO CONDOTTO
Commedia brillante in due atti di Mario Amendola e Bruno Corbucci,
con Laura Costa, Mauro Risciglione, Gianni Piazzano, Franco Baroni, Teresa Demichelis, Gabriella Scarrone, Romano Fassone, Pasquale Governale, Davide Cristaldi, Beatrice Conti, Giorgia Zanon, Anna Venticinque - Scene di Serenella Chiarpellini
Adattamento e regia di Gianni Piazzano
La compagnia “Piccolo Palco” nasce ad Alessandria nel 2002, ed è la conseguenza di passate esperienze di Gianni Piazzano, che aveva diretto il gruppo “Quelli dell’Arca”. Piazzano, allievo di due miti del passato, (Ennio Dolfous e Luciano Bevilacqua), ha coinvolto alcuni vecchi amici del precedente gruppo a cui, in seguito se ne sono aggiunti altri, scelti per la loro innata passione per il teatro e la voglia di stare insieme, nonché per l’ampia disponibilità ai sacrifici che anche un’esperienza a livello amatoriale richiede.
Dal 2006 la compagnia entra a far parte dell’Associazione Culturale “Amici di Walter Rivera”, in quanto obiettivi comuni legano le due realtà.
Il loro intento è divertire il pubblico, cominciando a divertirsi loro stessi, perché solo persone serene possono trasmettere serenità agli altri.
Le quattro commedie prodotte fino ad oggi sono state portate in scena su parecchi palcoscenici del territorio come Ovada, Carbonara Scrivia, Fresonara, Borgoratto, Arquata Scrivia, Castellazzo, Cassano Spinola, Ricaldone, Asti, Tortona. Il gruppo ha aderito a diverse iniziative di Telethon, ha partecipato alle rassegne “Notestive” del Comune di Alessandria, “Alternativa” organizzata dal Teatro Comunale di Alessandria e “Fubine Ridens” a Fubine.
“Achille Ciabotto medico condotto”, che segue il grande successo di “Pautasso Antonio esperto di matrimonio”, rappresentata per circa un anno e mezzo, anche sul palco del Teatro Civico di Tortona, è la naturale continuazione del filone intrapreso dalla compagnia, quello cioè di rendere omaggio al mitico Erminio Macario.
TRAMA - Achille Ciabotto, modesto medico condotto di Montafietta, piccolo paese in provincia di Asti, conduce la sua semplice esistenza in compagnia della sorella Virginia, molto autoritaria, che gli fa un po’ da infermiera e un po’ da carabiniere. Ospiti fissi del suo ambulatorio sono il maresciallo dei carabinieri del paese, suo unico amico e un malato cronico “furbetto”. La loro semplice quotidianità viene turbata da un incidente d’auto, che vede protagonista una giovane donna, portata per le cure, dopo l’urto, nello studio del medico. Al seguito della donna, che ha perso la memoria, giungeranno a cercarla, il padre, facoltoso industriale svizzero e un nobile siciliano, “fidanzato suo”. Naturalmente il dottor Ciabotto, pur se paesano, oltre che medico, è anche un buon psicologo, quindi riuscirà ad appianare le problematiche familiari e risolvere una serie infinita di equivoci che nasceranno tra ospiti e pazienti, tra i quali una suora affetta da una malattia “molto particolare” e una neosposa con un “piccolo” problema molto singolare. Tutto sistemerà, ma l’esistenza di Achille Ciabotto sarà rivoluzionata dal classico colpo di scena finale.
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