MISANTROPO a Novi Ligure

Mercoledì 17 marzo 2010, ore 21 - Teatro Paolo Giacometti di Novi Ligure
Compagnia Gank
MISANTROPO di Molière con Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Alberto Giusta, Alessia Giuliani, Barbara Moselli, Federico Giani, Alex Sassatelli, Francesca Masella - regia di Alberto Giusta

Il Misantropo è una commedia in 5 atti, scritta e rappresentata nel 1666 ed è uno deicapolavori dell'arte di Molière. L'intreccio è piuttosto semplice, l'interesse sta tuttonell'analisi del carattere dei personaggi e nella descrizione dell'ambiente.Alceste un giovane nobile e sincero fin troppo, detesta le convenzioni di un mondofasullo e finto e vorrebbe fuggire e isolarsi da quel mondo ma vi è legato dall'amoreper Celimene.Nella scena che apre la commedia, Alceste rivela subito allo spettatore il suocarattere. Dialogando con l'amico Filinto egli spiega le cause che gli fanno aborrire irapporti umani. Tutti sono falsi ed ipocriti e pur di seguire le convenzioni sociali sonodisposti a mentire, a sostenere di provare sentimenti che in realtà non nutrono e peropportunismo elargiscono sorrisi ovunque.Questo indigna profondamente Alceste che dichiara di detestare tutto il genereumano.Molière ribadisce la necessità di essere se stessi in un mondo in cui prevalgono leconvenzioni e le formalità, dove non è possibile coltivare sentimenti veri. Ma ecco lavera capacità psicologica di Molière: dopo avere sostenuto questo ci informa che tuttala ragione non sta dalla parte di Alceste.Cosa saremmo se fossimo puri ma isolati? Nulla di nulla!Quando Alceste esclama “ io odio tutti gli uomini” l'amico gli risponde “ nel mondooccorre una virtù praticabile, a furia di saggezza si può meritar biasimo. La perfettaragione fugge ogni estremo e vuole che si sia savi con moderazione”.Il concetto di “virtù praticabile” vorrei fosse il pilastro del mio lavoro di regista e dellavoro degli attori che con me collaborano: le sfumature arricchiscono, leestremizzazioni creano soltanto solchi profondi; un uomo non è solo uno, è un'infinitàdi occasioni per stupire chi lo sta ad osservare. (Alberto Giusta)

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