di Cristina Comencini |
Nel I atto, 4 donne immerse nel furore degli anni '60 si incontrano per una partita a carte tra amiche. Ne esce fuori una discussione molto profonda sulle speranze, le paure , le insicurezze che avvolgono quegli anni di cambiamento.
Nel II atto, le loro 4 figlie (interpretate dalle stesse attrici) si incontrano nella stessa casa, 30 anni dopo. I tempi sono cambiati ma, nonostante la modernità e l'emancipazione, la figura femminile è ancora carica di emozioni e di angosce.
Quello che accade in Due partite è una serie di conversazioni interrotte, di confessioni, di reticenze, di dichiarazioni.Dentro a un salotto borghese quattro donne giocano a carte, sognando di abbandonare le mura domestiche per decidere liberamente del proprio destino e della propria sessualità. Diviso in due tempi (storici) ma agito nello stesso luogo, Due partite è la storia di quattro madri e di quattro figlie culminante in una conclusione struggente.
Silenzio e verbosità sono gli strumenti primari dell'arte drammatica impiegati per far convergere intorno a un tavolo e dietro le carte i destini di un campionario femminile sospeso tra il desiderio di maternità e il diritto di abdicarlo.
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