L’associazione culturale “Amici dela Vale” propone
MARAT – SADE
Ovvero “La persecuzione e l’assassinio di Jean Paul Marat”
Regia di Serena Pasetti
Con: Barbara Arena, Gianfranco Cereda, Claudia Chiodi, Marco Ferrari, Simona Gandini, Franco Gabriele, Luca Lolaico, Silvia Martinotti, Giovanna Perlongo, Luca Zilovich,
Musiche originali di Andrea Negruzzo ( pianoforte) e Eugenio Solinas ( violoncello acustico)
Scritto da Peter Weiss nel 1963, La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat è un dramma che racconta, attraverso la rappresentazione che ne fanno i ricoverati nel manicomio di Charenton, l’omicidio compiuto da Carlotta Corday. A guidare questo pezzo di teatro nel teatro è il Marchese de Sade, regista della messinscena e ospite illustre dell’ospedale psichiatrico.
Il successo di questo testo, che ebbe varie rappresentazioni dopo la prima berlinese del 1964, si deve sicuramente , oltre che al suo pregio letterario, anche all’interpretazione proposta da Peter Brook, che nel 1967 lesse l’opera nel segno del teatro della crudeltà artaudiano.
Sono Jean-Paul Marat e il Marchese de Sade le due figure che si stagliano in una scena affollata, ma mai corale. La luce, che difficilmente asseconda l’attenzione dello spettatore, si sofferma a disegnare con precisione solo queste due immagini, che rappresentano gli effettivi poli drammatici. È un dialogo a distanza, quello che i due intraprendono attraverso la messinscena allestita dai pazienti del manicomio. Al centro della scena, Marat è attore, quasi sempre passivo, nella sua immobilità coatta dentro la tinozza del bagno, in cui trae ristoro dalla malattia dermatologica. La staticità di Marat, doppiata da quella del Marchese, seduto in poltrona per quasi tutta la durata dello spettacolo, è controbilanciata dal movimento frenetico e sconnesso della fedele Simone, che ricorda una marionetta. Ma alla corporalità alludono anche le figure dei matti, che sono trattati come corpi puri, a volte anche costretti nelle camicie di forza, come se con il corpo si volesse paralizzare anche la mente malata. Tra questi Carlotta Corday, l’assassina di Marat, che tre volte bussa alla sua porta prima di compiere l’omicidio. In un difficile equilibrio tra il sonno e la veglia, incapace quasi di ricordare la sua parte, Carlotta trae dal ricordo del mito di Giuditta la forza per compiere quello che considera un tirannicidio.
18 commenti:
Pessimo.
Regia piatta e a volte fatiscente e attori impreparati.
Molto noioso!
MA CHE ESAGERAZIONE!
a me e ai miei vicini è parso il contrario! Il testo non era dei più facili a livello di comprensione, ma la regia ha lasciato il respiro giusto all'interpretazione degli attori che hanno sostenuto bene tutto lo spettacolo! Bello l'equilibrio tra le scene di movimento a quelle più statiche. è stato più che degno!
"Marat-Sade", al Macallè a Castelceriolo, venerdì 21/11.
Voto:8
Maria Angela Damilano
Miei voti Marat-Sade: testo 9, regia 8, luci 6, musica 8, recitazione 7, canto 9, ascolto di gruppo 9, controscena delle pazze 10, brave! premio oscar a Marat. Motivazione: senza forzare troppo, è incisivo ed efficace.
Pier Paolo Casanova
Ci risiamo! L'ingrato iconoclasta colpisce ancora protetto dall'anonimato e spara a zero senza riflettere ! Mi chiedo quale sia il senso di un commento così duro se NON quello di ferire gratuitamente senza il rischio di affrontare il contraddittorio. Si nasconde il vile codardo o peggio chi NON è in grado di difendere la propria posizione per scarsa cultura o capacità dialettica ! A tal proposito invito il moderatore ad una maggiore severità garantendo la libertà di opinione ma senza immolare, per questa, il diritto di replica. Il primo commento è senza dubbio il frutto della cattiveria e dell'invidia... infatti era molto tempo che al Macallé non si vedevano più di 200 persone.. e con buona pace dell'anonimo spettatore gli ricordo che la stragrande maggioranza dei presenti ha dato un giudizio molto positivo. Con questo non dico che tutto è andato bene... ma per migliore servono critiche costruttive NON distruttive ! Il ns. commentatore immagino sia un attore affermato o un regista celebrato... che NON si guadagna il pane lavorando tutto il giorno.. per poi andare a provare alla sera magari saltando la cena..! Noi invece lavoriamo tutti ... mio caro commentatore.. e vedremmo di buon occhio, da chi è del mestiere, una valutazione oggettiva che consideri il risultato in funzione delle circostanze ! ...
IL BANDITORE
( ovviamente sempre pronto al confronto se ne hai "voglia" ! )
Caro Prezzemolo Franco Gabriele, per fortuna fino ad ora è stato espresso solo un giudizio negativo(una voce fuori dal coro), gli altri commenti più che ok, mi sembra. Bello che c'erano + di 200 persone, ma lo spettacolo era in supporto ad una iniziativa benefica. Sarebbe stupendo che la gente amasse verificare le alternative a Giulio Bosetti assiduamente, ritenendo giustificabile pagare un biglietto che non sia soltanto un'elemosina. Ma la strada è ancora lunga qui da noi. A breve scriverò un commento sulla cattiveria dei teatranti
cosa significa ".. ma lo spettacolo era in supporto ad una iniziativa benefica." ?
Mi sembra abbastanza intuibile. Spesso associarsi ad un'iniziativa benefica è un modo per portare tanta gente in teatro, ma non c'è niente di male. E' un modo come un altro per uscire dal silenzio, dall'indifferenza, ma è meglio tenerlo presente.
Lo spettacolo mi è piaciuto moltissimo, finora ho seguito tutti gli spettacoli inscenati da questa compagnia e, secondo me, il livello artistico si è alzato molto.
In questo spettacolo poi, il canto e la musica hanno dato un tocco speciale al lavoro degli attori (e della regista), rendendo il tutto ancora più piacevole da seguire.
Passione e tanto impegno, un esempio lodevole in un ambiente culturale come quello alessandrino, speriamo che il passaparola faccia il suo dovere. B.R.A.V.I.!!
L.
La questione non mi sembra "quanta" gente porti in teatro e "con quale iniziativa" ce la si porta. L'unica cosa che mi sembra importante è conoscere quali effetti dà al pubblico lo spettacolo, quali cose ci funzionano e quali non ci funzionano.
Per me l'unica cosa importante è conoscere queste cose.
Marco
Ho replicato proprio perchè il significato primo, facilmente intuibile, è falso !! Lo spettacolo NON ERA ASSOCIATO AD ALCUNA INIZIATIVA BENEFICA.. e sinceramente non si comprende come tu abbia potuto interpretare una cosa del genere ! L'unica possibilità è che tu abbia travisato la presenza degli sponsor !
Si ho travisato! Ma non capisco perché te la prendi. Avete riempito il Macallé; stupendo! La Scuola dei Pochi, se non altro ha permesso ai ragazzi di creare una rete di collegamenti, amicizie, contatti importanti. Siete stati ottimi nel prumuovere lo spettacolo. Mi fido del giudizio di Pier Paolo Casanova e quindi sono felice per il risultato artitico da voi ottenuto. Dunque sono felice quanto voi e più di voi. Oltretutto senza il sottoscritto il Macallé non sarebbe mai stato un tempio del teatro (esagero per gioco). Sono stato io il primo in quella palestra periferica a farci teatro. Vuoi che non sia felice del vostro successo? Io che ho pregato gli amministratori di allora di aiutarci affinché il Macallé diventasse uno spazio alternativo e disponibile alle realtà teatrali giovani? Bravo io (allora) e bravi voi adesso.
Ma figurati...ho solo voluto eliminare un errore di interpretazione ! Anzi voglio RINGRAZIARTI per il tuo lavoro quotidiano senza il quale nessuna iniziativa teatrale locale avrebbe la necessaria visibilità !
Non posso valutare la crescita di questo gruppo perché è il primo loro spettacolo che vedo, ma il mio giudizio è più che positivo. Un applauso alla scelta di un testo così complesso e impegnativo, alle interpretazioni di tutti, alla riuscita delle scene più movimentate, alle musiche e al canto.
Aggiungo, per rispondere a Marco Ferro, e per gasarmi un po', alcuni riferimenti che mi sembrano importanti e che se non li dico ora poi li dimentico. Il testo arriva, forte e abbastanza chiaro. Chi ha orecchie per intendere coglie anche dei riferimenti alla società contemporanea. Mi sembra un opera che illumina o vuole illuminare il percorso dell'uomo civile. Ben fatti i tagli al testo che non appesantiscono troppo la messa in scena. Da migliorare alcuni aspetti della recitazione. Concordo comunque sulla crescita del gruppo rispetto ai lavori precedenti. Vedere lo spettacolo mi ha suscitato molta gioia e voglia di fare, tant'è che il giorno dopo ho ripreso a scrivere la commedia che sono mesi che è ferma per il blocco dello scrittore. Per tutto questo e forse più, vi ringrazio. Ciao Pier Paolo (Pillo) Casanova
bellissimo spettacolo!!teatro pieno e serata di grande successo e soddisfazione x gli attori credo!!
bravissimni tutti gli attori!!!una lode senza dubbio alle pazze e a marat!
PS moltissimo contento x aver smosso pur sanza saperlo Pillo dal suo stato di sospensione aretistica! anch'io che vuol dire il blocco della pagina bianca...
Marco
AL COMMENTATORE/TRICE ANONIMO/A: PROBABILMENTE ANCHE TU FAI TEATRO, O NE SEI APPASSIONATO/A. SAI PERCIO'QUANTO è VULNERABILE CHI SI ESPONE. SE VUOI SUGGERIRE, CONSIGLIARE,DIRE LA TUA, FAI COSA GRADITA A CHI SI ESPONE. SE INVECE è TUA VOCAZIONE FARE IL/LA CRITICO/A TEATRALE, TI RICORDO CHE SOLITAMENTE SI PONE UNA FIRMA A SEGUITO DEL PROPRIO PUNTO DI VISTA SCRITTO. LE TUE PAROLE NON FIRMATE SONO UN PARADOSSO. GLI ATTORI DEL MARAT SADE SI SONO ESPOSTI, CON I LORO PUNTI FORTI E DEBOLI, RISCHIANDO DI PIACERE O DI NON PIACERE. ESPRIMERSI SENZA FIRMARSI , INVECE, è DEBOLE, SPECIALMENTE NELL'AMBITO CREATIVO. MEGLIO TACERE, PIUTTOSTO!
Daniel Gol
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